Dove andare per tartufi per le LangheIl tartufo è la tua passione e non vedi l’ora di cimentarti personalmente nella ricerca del rinomato tartufo bianco d’Alba? Le Langhe sono un territorio fantastico per chi ama il bruno fungo e i boschi di Langa e Roero sono il luogo ideale da esplorare in cerca di tesori!
Cercare tartufi non è solamente un’esperienza turistica ma una vera e propria immersione nei tesori naturali del territorio piemontese. La ricerca dei tartufi è una vera e propria arte, e perciò richiede una certa esperienza per trarre risultati considerevoli; ciò nonostante, nessuno ci vieta di provare a cercare il rinomato tartufo! I cercatori di tartufi professionisti seguono un apposito corso per imparare come cercare il prezioso fungo senza danneggiare l’ambiente, come servirsi del vanghetto del tartufaio, come ricoprire con la terra l’area nella quale si scava, quali tartufi non raccogliere in quanto danneggiati o non ancora maturi. Da un tartufo rovinato infatti possono fuoriuscire le spore che favoriranno la nascita di nuovi tartufi l’anno successivo. Inoltre serve un cane addestrato che funga da guida in grado di rintracciare il “Tuber magnatum” (il nome latino del tartufo).
Il tartufo bianco d’Alba cresce in una ampia regione delle colline di Langhe-Roero e Monferrato, situata nel Piemonte meridionale tra Asti e Alessandria. In particolare, nelle colline del Monferrato astigiano e alessandrino e in quelle del Roero a nord di Alba, siccome le zone boschive ne permettono ancora l’esistenza.
Non a caso le colline di Langhe e Roero sono patrimonio UNESCO, il quale descrive questi territori come <<Una eccezionale testimonianza vivente della tradizione storica della coltivazione della vite, dei processi di vinificazione, di un contesto sociale, rurale e di un tessuto economico basati sulla cultura del vino>>
Cosa aspetti ad addentrarti in questo ammaliante territorio che odora di mosto, nocciole e naturalmente di tartufo? Il tubero cresce copioso vicino i noccioleti, in collina, tra vigne e losanghe, e costituisce uno dei suoi più irresistibili prodotti. Non per niente dal ‘29 si tiene la prestigiosa Fiera Internazionale del Tartufo Bianco di Alba.
Per addentrarsi nei boschi delle Langhe in cerca di tartufi conviene indossare un abbigliamento adeguato a una scampagnata per i boschi, indossare gambali o scarponcini per muoversi agevolmente tra i boschi. Stivali di gomma possono essere utilizzati per superare eventuali terreni fangosi o scivolosi.
I tartufi vengono cercati nei boschi alla base del tronco degli alberi (in particolare carpini, noccioli e querce). Il periodo ideale per cercare tartufi bianchi e uncinati è quello che va da ottobre a dicembre. Da gennaio a marzo invece prospera il tartufo brumale, il cui periodo di raccolta può incrociarsi con quello del tartufo marzuolo.
I tartufi sono funghi che crescono nel sottosuolo e si relazionano ad alcune piante (simbionti) che possono crescere solo con terreni e condizioni particolari. I cani da tartufo come il pointer inglese, il bracco tedesco e i cani da caccia hanno un ottimo fiuto allenato alla ricerca del del tuber magnatum. Il tartufo bianco pregiato prospera nei terreni lievemente pendenti dalle caratteristiche sabbiose, calcaree e argillose. Crescono in particolare nei pressi di querce, pioppi, carpini neri e orientali e pini neri.
Il tartufo nero prospera nei terreni soleggiati, caldi e ricchi di pietrisco e calcio, in particolare nelle vicinanze di cerro, nocciolo, cisto e carpino nero. I tartufi uncinati ed estivi invece si avvicinano a carpini bianchi e neri, querce, faggi, cedri e tigli, scelgono terreni calcarei e argillosi privi di accumuli d’acqua, sotto i 1600 metri.
I terreni nei quali nascono i tartufi sono detti tartufaie, che possono essere naturali o artificiali: in queste ultime si fa uso di piante micorizzate dove le spore del tartufo sono già attaccate alle radici, portando alla nascita di nuovi tartufi.
Nelle Langhe sono rinvenibili due tipi di tartufo: il bianco d’Alba (Tuber Magnatum Pico) e il nero (“scorzone”), nelle sue due versioni Tuber Melanosporum e Tuber Albidum.
Il tartufo bianco è decisamente raro e costoso mentre il secondo è decisamente alla portata di qualsiasi portafoglio, e viene applicato con successo nell’insaporire i piatti della tradizione culinaria piemontese. La distinzione è anche nell’aspetto. Il tartufo bianco ha una forma vagamente irregolare e appiattita e può essere davvero grande; il tartufo nero presenta venature ramificate. Il tartufo bianco matura con i primi freddi.
La ricerca del tartufo (sapin in dialetto locale) è strettamente regolata per legge e possibile soltanto in certi periodi dell’anno, pena sanzioni severe.
Il tartufo nero può essere cercato tutti i mesi dell’anno a eccezione del periodo tra metà marzo e metà maggio; il tartufo bianco d’Alba invece può essere cercato soltanto nel periodo da ottobre a dicembre.
Come cercare tartufi nelle Langhe
Non è facile trovare da soli i luoghi nei quali i nostri appetitosi funghi sono celati. I cercatori di tartufi con licenza (trilufau) si occupano di guidare i turisti alla scoperta dei tartufi, verso le zone dove sanno essere presenti.
Filippo insieme alla sua amatissima Dori, pronti per cercare preziosi tartufi
In genere le escursioni alla caccia del tartufo sono associate alla presenza di un cane il cui olfatto formidabile è l’alleato perfetto per scoprire queste prelibatezze alimentari. In genere gli esperti trilufau si muovono di notte, per permettere ai cani di concentrarsi sugli odori del posto (oppure per non svelare la localizzazione delle proprie riserve segrete!).
Il Tabui – come viene detto in gergo il segugio – annusa gli spazi tra gli alberi in cerca del caratteristico profumo, che non può sfuggire al suo olfatto allenato. Il tartufo bianco può trovarsi per terra nei pressi di pini, pioppi e querce, oppure vicino ai corsi d’acqua, dove il terreno si inclina in vallette.
Il cane quindi individua la posizione del tartufo e inizia a scavare: l’accompagnatore procede con una zappetta e fare una buca ed estrarre dal terreno quella fragrante gustosità naturale.
Una volta raccolto il nostro tesoro, possiamo destinarlo a piatti diversi a seconda della varietà. Il tartufo bianco può onorare gustose porzioni di pasta all’uovo, quello nero può essere aggiunto a una tartara di carne Fassona per ingentilire il tutto. Ma il tartufo può essere anche un ottimo alleato per spezzare la fame di metà giornata, ed esempio arricchendo una semplice fetta di pane per renderla irresistibile.Iscriviti a Tour in Vespa NewsResta aggiornato sul lancio di nuovi tour e promozioni esclusive: riceverai preziosi consigli per vivere al meglio TourinVespa!Iscriviti a Tour in Vespa NewsResta aggiornato sul lancio di nuovi tour e promozioni esclusive: riceverai preziosi consigli per vivere al meglio TourinVespa!
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